Superata la paura che ha caratterizzato il 2020, l’emozione che ci accompagnerà per tutto il 2021 sembra essere il “languishing". È definito come l'assenza di benessere e la mancanza di motivazione; è come trovarsi in un limbo emotivo: privo di forze, senza uno scopo e una direzione chiara verso cui tendere e su cui investire, in uno stato prolungato di abbattimento fisico o morale, accompagnato da una sensazione di stagnazione e vuoto, sentimenti di mancanza di controllo sul proprio presente o su cosa porterà il futuro. <Ti senti un po’ senza gioia e senza meta. [...] come se ti stessi confondendo tra i giorni, come se guardassi la tua vita da un finestrino appannato. È l’assenza di benessere. Non hai sintomi di disagi psichici, ma neanche sei il ritratto della salute mentale. Non funzioni al massimo delle tue capacità. Il ‘languishing’ spegne la tua motivazione e distrugge la tua capacità di concentrarti> scrive lo psicologo Adam Grant.
Il termine è stato coniato dal sociologo Corey Keyes per definire questa condizione psicologica molto diffusa negli ultimi mesi, che non è depressione ma allo stesso tempo ostacola il benessere della persona e, se non riconosciuta e gestita, può lasciare il passo a una vera e propria depressione o un disturbo d'ansia.
Cosa possiamo fare?
Il primo passo è riconoscerla, dargli un nome e così poter chiedere aiuto a un professionista, perché, come scrive Grant, “quando non riesci a vedere la tua sofferenza, non cerchi aiuto e nemmeno fai molto per aiutarti. Anche se non stai languendo, probabilmente conosci persone che lo stanno facendo. Capirlo meglio può aiutarti ad aiutarle”. É fondamentale trovare nuove sfide, nuovi stimoli, nuove opportunità; combattere la routine e intraprendere esperienze e attività piacevoli. Bisogna riscoprirsi e ritrovare l’energia e l’entusiasmo di cui si è stati privati durante tutti questi mesi.
Solo perchè non hai un disturbo psicologico non significa che non ti meriti aiuto!
Proporre questo "nuovo" sentimento, nel senso di dargli un nome e definirlo, ha un duplice scopo. Il primo lo abbiamo già visto: riconoscere se stiamo sprofondando. Il secondo mira a ripensare la nostra concezione di salute mentale e benessere: non essere depressi non significa che non stiamo affrontando emozioni di tristezza, delusione, che non stiamo lottando per restare a galla; non avere un disturbo d'ansia non significa che siamo rilassati, sicuri...che non tendiamo a rimuginare e preoccuparci; non avere un disturbo psicologico non significa necessariamente essere entusiasti, sereni, produttivi, soddisfatti...non significa stare BENE!
Se riconosci in questa condizione il tuo vissuto, rivolgerti a un professionista può aiutarti e ritrovare scopi ed energia emotiva!
"La salute è uno stato dinamico di completo benessere fisico, mentale, sociale e spirituale, non mera assenza di malattia."
- Organizzazione mondiale della sanità (OMS) -